lunedì 8 novembre 2010

Assignment 6: chi continua e chi finisce.....

Per concludere questo blog ci ho messo davvero tanto... ci sono stati alti e bassi, periodi pieni di esami e privi di qualunque forma di telecomunicazione, e periodi meno stressanti, dove ero sempre a scrivere post, commentare etc... una cosa di cui non mi priverò mai sarà il cinema perchè racconta come le persone vedono il mondo...Quando vedo un film è come se avessi davanti il regista e tutto lo staff che mi racconta ciò che vede negli altri e in se stesso. Spero di averlo fatto capire attraverso questo blog...
Sicuramente questo è stato l'assignment che ho rimandato sempre più a lungo xkè quando credevo di aver terminato con il blog, mi ritrovavo a pensare che magari il giorno dopo avrei avuto voglia si scrivere...Sinceramente non ho fatto questo blog per un esame o per farlo leggere agli altri, ma perchè mi piace documentarmi sulle cose, mi piace vedere il mondo che mi circonda e catapultarlo sul grande schermo (ad esempio come nel post "questo treno ferma a tucumcari") e soprattutto perchè mi piace scrivere...questo metodi di didattica è sicuramente il migliore di tutti gli altri, non perchè non c è da studiare e dare un esame frontale ma perchè è quello che mi ha messo più in gioco. Sono questi gli esami che ti fanno responsabilizzare... il docente ti mette in mano un qualcosa che tu devi coltivare imparando dagli altri e soprattutto imparando da te stesso..perchè non si finisce mai di conoscersi...e la scrittura è quella che ti aiuta a tirare fuori tutto il meglio di te...inoltre il docente c'è, ma non si vede. ti vede, ti spiega, ti insegna e con questo metodo ti mette quel pizzico di voglia in più di lavorare. in questo anno ho visionato circa una cinquantina di blog, più che coltivare il mio ho girovagato tra gli altri e ho imparato che la gente scrive, ama scrivere quello che pensa! ho imparato che ci sono persone che lo utilizzano come valvola di sfogo, come vessillo della propria bravura..oppure come stumento di aiuto verso gli altri..e ho imparato a fare i pici(come da ricetta di una ragazza trentina, meglio di così!)...
perciò ringrazio il professore di questa opportunità. mi scuso per i periodi in cui non l'ho curato ma spesso ero a giro per altri blog..perchè mi piace confrontarmi con gli altri!!
continuerò il blog ogni tanto...come fatto fino ad ora, perchè mi piace davvero scrivere qualcosa che magari un giorno gli altri potranno leggere e prendere spunto!!

                      Tanti saluti         IlarYuka


remake...

Nelle giornate di pioggia uscire il fine settimana diventa noioso e si viene assediati da quella strana piglizia che ti spinge a vedere la tv....che cosa vedere allora??

beh...nel mio week end sono andata al cinema...ho visto UNA VITA TRANQUILLA...con Tony Servillo..questo è il tipico film che consiglio alle persone che hanno voglia di stare attaccati allo schermo 2 ore e nel frattempo tenere "in moto il cervello" per cogliere sfumature e essenze della trama...

a quelli che invece hanno voglia di commuoversi consiglio un film drammatico...ma non del tutto scontato..forse un po' in bilico tra follia e fantascienza, ma comunque bello da vedere : DRANGONFLY, Diretto da Tom Shadyac, con Kevin Costner, Susanna Thompson e Joe Morton. Preparate i fazzoletti!!

Per i più "temerati" e duri di stomaco, invece, propongo REQUIEM FOR A DREAM, del 2000. un film che si accosta a "noi ragazzi dello zoo di berlino", ma che è più attuale e per certe sfumature ancora più duro...Di sicuro non un film da prendere alla leggera..Da padrona sdi sicuro è la colonna sonora che da a questo lungometraggio una sfumatura ancora più drammatica e penetrante...

Buona Visione                              IlarYuka

giovedì 21 ottobre 2010

da vedere!!

da vedere assolutamente al cinema è il nuovo film con protagionista Claudio Bisio nel quale (OLTRE A RIMANERE PER TUTTO IL TEMPO PIEGATI IN DUE DALLE RISATE) le tematiche sui problemi di disparità nord sud sono evidenti e risuonanti...

sabato 16 ottobre 2010

Questo treno ferma a Tucumcari.

    Ieri mattina, come molte altre mattine, mi sono diretta alla stazione… alle8.30 la città è viva, è gremita di gente che va a lavoro che va a scuola o che decide di non farlo…tutto scorre freneticamente, ed io, con il naso rosso dal freddo, affretto il passo, per non rischiare di perdere il treno. Come al solito ho corso inutilmente e arrivo in netto anticipo, visto che questi utilissimi mezzi di trasporto portano SEMPRE, minimo, 10 min di ritardo. E poi ci chiediamo perché la gente preferisce altri mezzi… Seduta su di una panchina traballante mi metto a leggere un articolo di Daria Bignardi. Parla di terni (vedi un po' il caso)..parla delle donne e degli argomenti che trattano mentre viaggiano da stazione a stazione… Qualunque cosa è fonte di discussione con le alte, ed è questo che la Bignardi elogia..la capacità delle donne di sapersi svincolare dai soliti argomenti, come uomini, casa, cosmesi… E di riuscire a trattare anche argomenti al di fuori degli schemi, o comunque riuscire a parlare di tutto! Mentre scrive che gli uomini hanno la capacità di rendere piatto qualunque argomento, monopolizzandolo tra calcio lavoro e quant'altro di più maschile c'è.. Comincio a fissare i binari… non è così. Sono oramai 2 anni che frequento treni e a parte qualche caso isolato (a parte qualche ultrà pieno di sciarpe cappellini e bandiere, vessillo della sua squadra, e qualche manager con auricolare super innovativa e 7 o 8 palmari dispersi nelle 2000 tasche del cappotto coordinato a vestito e cravatta) gli uomini parlano un po' di tutto… si, anche di cavolate come "vai a mangiare in questo quel ristorante che fanno una bistecca ai ferri favolosa!" forse la sua è una visione un po' ristretta... o no? Mentre mi faccio tutte queste domande e continuo a fissare i binari, con lo sguardo totalmente assente, una signora mi appoggia una mano sulla spalla… faccio uno scatto come se fossi uscita da un coma profondo mi giro e lei mi chiede "scusi il terno su questo binario va a…?" ed è proprio da qui che mi è venuta in mente l'idea di questo post: Questo treno FERMA a Tucumcari.
    Crederete che sono impazzita… bèh un po' si… anche perché ho perso 40 min di viaggio a pensare a tutte le scene girate sui treni, tutte le scene più belle dei film girate sui treni… apparte la lista infinita di scene violente in cui il buono sconfigge il cattivo 1 secondo prima che il treno deragli e riesce (come per magia) a salvare tutti i passeggeri, mi sono ricordata di film vecchi, visti con i miei genitori, che riportavano scene di treni come significato di qualcosa…come simbolo di un arrivo spirituale o di un distacco sentimentale… tantissimi film hanno utilizzato il treno come un allegoria.
    Il titolo di questo post è riferito al film " Per qualche dollaro in più", nel quale quella è la frase d'esordio nel lungometraggio di Lee Van Cleef. Tantissimi film western si sono avvalsi di un treno come filo conduttore. Citerei sicuramente "the Great Train Robbery",che, come si ovvia dal titolo, inizia con un assalto ad un treno postale.
    E chi non ricorda il terribile ma fortunoso incidente ferroviario ne "Il Fuggitivo"(1986)? Qui il treno è simbolo di salvezza, di opportunità, quella di dimostrare il vero assassino della moglie. (film premiato agli oscar).
    Come scordare, inoltre, Meryl Streep che viaggia su un treno a vapore nel 1913 verso la fattoria del suo prossimo marito, da Mombasa alle colline Ngong? Qui il treno è il simbolo di un amore ritrovato, di un viaggio verso una speranza… "La Mia Africa" è un film da vedere sicuramente, che, anche se un po' prolisso e lento, riporta paesaggi idilliaci e un lirismo di fondo che lo rende un film da avere in repertorio! Inoltre tratta (come riportato nel post precedente) la tematica del saper ascoltare, oltre a tantissime altre tematiche.
    Infine è doveroso citare "In Gara Con La Luna"(1984) in cui un giovane lascia la sua cittadina della California per andare a arruolarsi nei Marines. Il distacco dalla sua ragazza, dalla sua vita spensierata e quindi dal mondo della giovinezza sarà scandito dal avanzare del treno che lo porterà (forse) verso l'incontro di un mondo del tutto diverso: quello della morte...
    Dopo avervi fatto assopire leggendo questo post nato un po' per caso un po' per gioco (e per riuscire a far passare il più velocemente possibile quei 40 interminabili minuti di treno) vi lascio decidere se vedere o no questi film un po' vecchi ma sempre attuali...sentimenti, sensazioni e emozioni non cambiano mai...
    Buona visione IlarYuka
    Ps: alla signora ho risposto "a tutte le fermate da qui a Firenze SMN"...

mercoledì 13 ottobre 2010

Open Educational Resources

La questione della scuola conservatrice o moderna, ludica oppure rigida è uno dei tempi più scottanti da sempre.
Per non parlare della questione sui materiali didattici che devono essere utilizzati.
A mio avviso non esiste un registro che tutti i professori dovrebbero seguire. Ognuno deve trasmettere quello che si porta dentro. Un docente dovrebbe spiegare utilizzando l'amore che ha per la materia come strumento didattico. Quando un professore ama la materia che spiega non è difficile coinvolgere gli altri. L'enfasi con cui la spiegherà sarà una calamita innata.
Questo amore per la materia manca a molti professori. Se fanno il proprio lavoro per guadagnare dovrebbero intraprendere carriere in cui il contatto con la gente non è alla base.
Il docente è un lavoro che si fonda sul contatto con la gente, si fonda sul voler dare agli altri quello che si è imparato! Inoltre utilizzare metodi non convenzionali per insegnare è ancora più stimolante. L'alunno annoiato dalle sole lezioni frontali non è invogliato certo a tornare a casa e a mettersi nuovamente davanti a un libro a studiare.
Di sicuro il computer è diventato il mezzo per eccellenza utilizzato dai giovani per qualunque cosa. Perché non utilizzarlo come mezzo didattico? Come in questo corso appunto!
Il professore rimane comunque presente perché i continui aggiornamenti del sito fanno sentire la sua presenza, e l'alunno è invogliato e stuzzicato dall'utilizzo del web.

I docenti dei corsi che frequento sono molto disponibili a eventuali chiarimenti, oppure anche a vere e proprie lezioni di riepilogo, e di questo non mi lamento! Certo, chi più e chi meno, utilizzano vocabolari complessi e comunque, parliamoci chiaro, non tutti sono nati per insegnare! Spesso danno scontati concetti non proprio chiari agli alunni e così via… ma non me la sento di lamentarmi in quanto sono persone valide e pronte al confronto. Tanto se non ho capito qualcosa torno a casa e internet risolve il problema!
Un dilemma importante che "assedia" le scuole moderne è:
Internet è una mezzo utile o nocivo per le menti dei giovani studenti? Troveranno cose poco raccomandabili o cose anche didatticamente utili??
Sicuramente, come tutte le cose esistenti, ha lati buoni e lati meno buoni.
Come tutte le cose STA ALLE PERSONE CHE LO UTILIZZANO TROVARE I GIUSTI SBOCCHI E LE MIGLIORI STRADE DA INTRAPRENDERE…basta avere almeno un po' di cervello!!!
Io cerco di "connettere il cervello" e utilizzare internet di conseguenza. So che molte cose del web non sono veritiere, ma cerco di usare siti e fonti attendibili o comunque conosciute per la loro veridicità. Credo che internet per noi studenti sia un ottimo strumento di apprendimento, da non sostituire assolutamente con il docente in carne ed ossa in quanto la didattica frontale, grazie alle discussioni e al botta e risposta, è insostituibile; ma internet è sicuramente un ottimo alleato per ampliamenti e per visionare immagini che sui libri non si trovano. La memoria visiva è sempre utile!
Inoltre i video utilizzati sul web per le spiegazioni sono utilissimi. Proprio come ha fatto il professor Formiconi con le registrazioni per spiegare come creare blog e quant'altro. Su internet si può trovare video di qualunque genere per imparare qualunque cosa! Grazie ai video presenti sul web sono riuscita a imparare come si utilizza AutoCAD, ho imparato a farmi i ricci ai capelli e a truccarmi…perciò il mondo di internet non ha davvero limiti si può imparare a fare tutto, a patto che si utilizzi con cervello e per fini giusti.

Riporto due film significativi, riguardanti una didattica frontale che utilizza metodi NON CONVENZIONALI:

"L'attimo fuggente": In questo film, campione d'incassi, R.Williams ricopre il ruolo di un professore trasferito in una scuola prestigiosa, nonché di arcaica e rigida mentalità. Il docente tenterà di sovvertire l'ordine di insegnamento tradizionale (nella sua prima lezione farà strappare delle pagine di un libro ritenute superflue) suscitando l'ovvio stupore degli studenti, fin troppo abituati ad un ambiente asfittico, e gli scetticismi degli insigni professori dell'accademia, attraverso la poesia, la forza creativa della libertà e dell'anticonformismo.

…OSATE CAMBIARE, CERCATE NUOVE STRADE!!!

"Il club degli imperatori": L'inizio di questo film ricorda un po' quello dell'attimo fuggente, ma lo rende più particolare il fatto che si serve di convenzioni visivo-narrative della più rasserenante commedia americana per raccontare, in parallelo alla storia buonista dei più umili compagni di classe, la ferocia e l'irrecuperabilità del male(che nel film viene associato al mondo della politica).

…Cercatelo pure nei libri ma non lo troverete!!!
Un modo sicuramente diverso di spiegare…


Buona visione IlarYuka


lunedì 11 ottobre 2010

OMAGGIO DOVEROSO A UN GRANDE FILM....

Io ascolto,Tu ascolti, Egli ascolta..MA NOI ASCOLTIAMO?

Dicono che le donne "vanno sapute ascoltare". Dicono… (Alle donne piacciono gli uomini silenziosi: pensano che stiano ascoltando...)
Dicono che "i giovani di oggi non sanno ascoltare". Dicono...
Dicono che l'arte più sottile e preziosa è "saper ascoltare". Dicono…

Quante volte nell'arco della nostra vita abbiamo sentito dire queste parole?
Quante volte abbiamo ascoltato qualcuno?
Quante volte NON LO ABBIAMO FATTO?

Tante…troppe direi. Ricevere senza dare, parlare senza ascoltare. Spesso pretendiamo che gli altri ci ascoltino, spesso pretendiamo che gli altri facciano da spugna alle nostre continue lamentele, al nostro continuo flusso di idee… Ma noi lo siamo per loro? Spesso me lo chiedo…
Oppure ascolto solo quello che voglio sentire?

Presta a tutti il tuo orecchio, a pochi la tua voce.
William Shakespeare

Ma non guardiamo solo il lato negativo..guardiamo a chi ascolta. Pensiamo a tutti quelli che nei momenti difficili sono arrivati da noi e hanno detto "sfogati", a costo di ascoltare per ore frasi incomprensibili. Pensiamo a tutti quelli che ci hanno ascoltato in generale, anche nelle più piccole cose. Ripensiamo a loro e ringraziamoli!

Ascoltare, saper ascoltare, è difficile
per il fatto che nella mente di chi compila
e trasmette una comunicazione
c’è sempre la presunzione
che la sua comunicazione
debba coincidere necessariamente e alla perfezione
con l’interesse, l’intelligenza e la ricettività
di colui a cui essa è destinata.
Carlo Majello, da “L’arte di comunicare”

Un film che vale la pena di essere visto è senza dubbio "LA MIA AFRICA", non solo perché le ambientazioni, i paesaggi, i colori della natura africana sono trasmessi in maniera semplicemente magnifica ed in perfetta armonia con le musiche, ma anche perché la storia, interpretata in maniera egregia dagli attori, rappresenta la volontà di continuare a vivere, in primis, e, inoltre, sottolinea il tema del saper ASCOLTARE...


"V'era un tratto del suo carattere per me veramente prezioso: amava sentir raccontare. Io, per parte mia, avrei dovuto nascere ai tempi della peste di Firenze. Ora i gusti sono mutati, è perduta l'arte del saper ascoltare in Europa. Gli africani la possegono ancora perché non sanno leggere. Appena incominci a dire: "Un tale camminava nella pianura e incontrò un altro", subito pendono dalle tue labbra, la loro fantasia insegue con slancio la pista sconosciuta di due uomini sulla pianura. Ma i bianchi non son più capaci di prestare orecchio a un racconto, nemmeno se sentono che è un loro dovere, Divengono irrequieti, si ricordano di mille incombenze da sbrigare.........Denys era molto sensibile alle impressioni uditive, preferiva sentir raccontare una storia piuttosto che leggerla. Quando veniva alla fattoria mi chiedeva: "C'è una storia per me?" Io ne avevo preparate tante durante la sua assenza. La sera, disposti tutti i cuscini davanti al caminetto, si approntava una specie di divano; e mentre io sedevo sul pavimento, le gambe incrociate come Sheherazade, lui stava lì sdraiato, attento, ad ascoltare i miei lunghi racconti dal principio alla fine...
Da "LA MIA AFRICA" di KAREN BLIXEN

Da questo passo emerge anche il tema del tempo…così frenetico che non ci lascia il tempo per ascoltare gli altri… perché ascoltare significa utilizzare il nostro tempo per darlo agli altri…come ci si può permettere tutto questo in una società che impone tempi ristretti per qualunque cosa? Anche per pensare!!!

Nel lavoro che noi andare a fare staremo a contatto con gente che per motivi diversi deve convivere con una sofferenza, di qualunque genere, grande o piccola, ma pur sempre una sofferenza. Allora se loro ci parleranno, se vorranno condividere con noi il loro dolore sediamoci e ascoltiamoli. Facciamoli sentire che qualcuno vicino a loro c'è. Ed è lì per cercare, nel suo piccolo, di aiutarli. Non tutti potremmo essere dei "Patch Adams", con naso rosso e parrucca per farli ridere e migliorare il loro umore dal nulla, ma potremmo essere dei confidenti e strappargli almeno un sorriso di consolazione.

Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà. (Talète)